Spesso parliamo degli altri. Pensiamo e ci convinciamo che loro possano prendere potere su di noi, possano convincere, possano farci star male. Tutto questo accade davvero. Tuttavia nessun’altro ha il potere su di noi se noi non glielo diamo. Lo diamo ogni volta quando abbiamo paura. Quando abbiamo paura ci arrabbiamo molto con noi stessi. Ci arrabbiamo perché ci sentiamo fragili e indifesi. Proviamo vergogna e, di conseguenza, ancora più la rabbia per la vergogna che proviamo.
Se ci fidiamo abbastanza di noi, se conosciamo bene le nostre parti forti e meno forti, se conosciamo la storia da dove arrivammo e se l’accettiamo per come era, possiamo prendere cura dei nostri sentimenti senza dare la responsabilità all’altro per quello che sentiamo. Il massimo che possano farci è di non volere stare con noi, di lasciarci o di abbandonarci. È qui la questione. Ma quanto ci costa a rinunciare al sé?
La reazione dell’altro potrebbe essere vissuta come la morte. Finche’ non potremo fronteggiare i nostri sentimenti di solitudine, saremo sempre in potere di qualcun altro, perché vivremo nella paura di questa separazione, di questa separazione forzata e ostile. Se viviamo costantemente con questa paura, quando arriva il momento in cui dobbiamo essere veri con noi stessi, non vogliamo esserlo perché abbiamo paura di essere lasciati soli. Questo è il potere che noi diamo agli altri, convincendoci che sono loro a prenderlo su di noi.
Il lavoro di analisi bioenergetica sta nel riappropriarsi realmente di questo potere interiore; emotivamente, fisicamente e spiritualmente. È un processo non indolore. Riconoscere di non essere più una vittima e di essere quindi un “adulto” significa perdere le nostre illusioni acquisite, e mai lasciate andare, da bambini:
Se controllo tutto e faccio bene le cose nessuno si arrabbierà con me.
Se so come risolvere ogni problema gli altri dipenderanno di me, e non mi lasceranno mai.
Se avrò successo, non mi tradiranno.
Se non mostro i miei bisogni, non mi abbandoneranno.
Se do tanto, mi ritornerà altrettanto ecc.
Queste illusioni ci hanno garantito sicurezza e vicinanza degli altri, ma in termini di sopravvivenza, e non con lo scopo di dare e ricevere con fiducia.
Spesso non basta capire questi aspetti intellettualmente. Possiamo esplorare la possibilità di viverli emotivamente e corporeamente con il terapeuta corporeo che accoglie la verità dei nostri sentimenti e le sensazioni senza giudizio, arrivando a toccare ed elaborare emozioni che ci creano problemi e imparare a non separarci da nessuna parte di noi stessi.
Quando ci separiamo da una nostra parte è come se rifiutassimo di darle amore, attaccandola con la colpa per la perdita dell’amore dei nostri genitori o del mondo circostante. Un bambino che cerca, con lo sguardo o con il pianto, il contatto con la mamma diventerà un adulto che vorrà salvare il mondo senza mostrare i suoi bisogni.
Man mano che entriamo in un contatto più profondo con noi stessi possiamo riconoscere i nostri bisogni e la nostra necessità di essere pienamente vivi, integri ed esprimere la diversità del nostro essere.
Olga De Bacco
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