STARE SVEGLI NEL 2024
Perche’ dobbiamo aspettare un evento drammatico o qualcosa che mette in pericolo la nostra vita per svegliarci?
Perche’ rimandiamo la possibilità di affrontare l’incertezza di domani e di sentire le risorse interiori?
Perche’ è difficile stare svegli quando non abbiamo le certezze di domani?
Per “stare” intendo rimanere in piedi di fronte alla propria vulnerabilità senza lasciarsi trascinare in basso. E ‘senza lasciarsi trascinare in basso’ non significa “stare su” in apnea, dissociandosi e staccando ogni parte vitale da se stessi. Significa rimanere presenti con OGNI parte di sé.
Questo si tradurrà naturalmente nel fatto che più persone sapranno essere presenti l’una per l’altra.
La cultura della sfida e dei risultati negli ultimi trent’anni ci ha insegnato a ‘stare in piedi’ per sfidare l’Altro. Questo significa coltivare l’energia della rabbia, della polarizzazione, della competizione e del giudizio.
Da piu di quindici anni lavoro come terapeuta psicocorporae e il lavoro terapeutico quasi sempre porta sul trauma dello sviluppo, su disvalore di sé e sulle difficoltà personali che derivano quasi tutte dalla repressione e dalla negazione delle nostre parti. Prima di formarmi come psicoterapeuta bioenergetica ho lavorato per tanti anni insieme ai miei colleghi con le aziende che cercano una trasformazione. Il nostro intento era proporre alle aziende dei progetti di cambiamento culturale e sulla leadership individuale. Negli ultimi due anni ho notato che il lavoro solo sulla leadership e sulla capacità di lavorare insieme non basta piu’ perché i tempi sono cambiati: i cambiamenti arrivano troppo velocemente, aumentano l’ansia e diminuiscono motivazione. La psiche, l’organismo, il sistema pciconeurofisiologico non riesce ad ellaborare i vissuti emotivi interiori e adattarsi al cambiamento.
Il lavoro sul cambiamento e sulla trasformazione delle dinamiche dannose per la vita, per l’autostima e per le relazioni è il fulcro del lavoro su di sé, proprio perché oggi i tempi “corrono” e poter rimanere radicati e flessibili nella realtà corrente, che non possiamo piu’ modificare, è diventato un’arte. “Correre” cercando soluzioni veloci come venti, quindici, dieci e anche cinque anni fa, non serve più, non porta a nessun cambiamento e spesso porta allo schianto, alla rottura tra ‘chi sono’ oggi e ‘chi ero ieri’. le soluzioni urgenti aumentano il conflitto tra me e il problema.
Poter rimanere in una situazione di incertezza, comprenderla e valutare i passi essenziali CON gli altri o da soli è una qualità che chiama ad essere sviluppata e attivata. Poter rimanere dentro di sé e in contatto con ogni propria parte, per comprendere i meccanismi di fuga, di dissociazione, di crollo, di compensazione, di collasso, di comportamenti ossessivi, di modo di pensare e di reagire: diventerà una qualità senza la quale sopravviveranno in pochi. Il nostro sistema psicofisiologico ed endocrino-emozionale non riuscirà a sopravvivere a uno stress che la realtà corrente ci mette davanti.
Poter rimanere con i sentimenti di insicurezza e in contatto con gli altri, abbracciando la propria vulnerabilità, significa avere coraggio; significa accettare la vergogna antica piuttosto che mascherarla con il vittimismo, con la prepotenza spesso percepita come ‘forza’ e con la pretesa di avere le soluzioni immediati ai problemi che emergono.
Possiamo tutti accorgerci che vivere in uno schema ripetitivo nel quale abbiamo vissuto non è più possibile, che la nostra mente non ci può proteggere dai cambiamenti perché essi arrivano senza chiederci il permesso. E qualsiasi tipo di cambiamento che arriva all’improvviso risveglia un dolore. Ciascuno ha il suo.
Rimanere aggrappati a certezze per non sentire il dolore, aumenta la paura e la rabbia, facendoci perdere il contatto con la nostra essenza, con il vero sé. Senza questo contatto diventiamo fragili per se stessi e inapaci darei il supporto a se stessi.
“E allora? Che cosa devo fare?” E’ una domanda che sento spesso dai miei clienti/pazienti e non mi piace molto perche’ ma ha allontanato da me stessa nelle situazioni molto importanti per tanti anni. Tuttavia, ora potrei rispondere senza una pretesa che sia chiaro per tutti.
Indagare profondamente la tua esperienza interiore. Qui ed ora.
Piuttosto che fuggire.
Piuttosto che salvare gli altri o giudicarli.
Piuttosto che FARE per non sentire.
Piuttosto sentire la paura anziché proiettare all’esterno la rabbia di provare questa paura.
Piuttosto attraversare i sentimenti anziché reprimerli.
L’essere umano fugge dal presente perché il presente ha tanti colori e non tutti gli poaciono… Da bambini abbiamo imparato che dentro di noi c’e’ qualcosa che “va bene” e il “resto” è da mettere da parte, da nascondere.
Piuttosto che nascondere quel “resto” poi renderti disponibile a guardare tutti colori di chi sei: il colore delle tue peggiori paure, della sofferenza, della tristezza e dei tuoi profondi desideri inesauditi. Devi essere disposto ad affrontarli con coraggio e trovare il posto dentro di te dove anche gli aspetti di te stesso che non hai potuto accettare possono essere profondamente accettati.
La capacità di STARE dentro di sé e in connessione CON gli altri è una qualità che va coltivata e curata come una piantina, proprio perche’ è una delle qualità fondamentali che ci permette di affrontare la velocità e l’insicurezza che suscita il cambiamento veloce.
Buon Anno 2024.
Olga