AFFERMARE SE STESSI

libertà dell'essere

AFFERMARE SE STESSI

Possiamo non aspettare un evento drammatico o qualcosa che mette in pericolo la nostra vita per svegliarci.

Possiamo impiegare meno tempo per sviluppare la compassione.

Possiamo non rimandare la possibilità di stare di fronte alla ferita della vulnerabilità di essere umani.

Per STARE intendo stare in piedi di fronte alla propria vulnerabilità senza lasciarsi trascinare in basso. Questo si tradurrà naturalmente nel fatto che più persone sapranno essere presenti l’una per le altre.

La cultura della sfida e dei risultati ci ha insegnato ‘stare in piedi per sfidare l’altro. Questo significa coltivare energia della rabbia, della polarizzazione e del giudizio.

Stare di fronte all’altro abbracciando la propria vulnerabilità significa avere coraggio, significa sopravvivere alla vergogna piuttosto che mascherarla con il vittimismo o con la prepotenza spesso percepita come ‘forza’.

Per tanti anni la mia inconsapevolezza era uno schema ripetitivo nel quali io vivevo. La mia mente mi proteggeva da ogni cambiamento perché qualsiasi tipo di cambiamento avrebbe risvegliato il mio dolore.

Ero aggrappata ad ogni mia certezza e la rabbia era il mio nemico perché mi faceva capire che c’è qualcosa che non andava nella mia vita, ma mi ha anche indicato dove posso ancora guardare. La mia rabbia mi invitava a continuare la mia ricerca interiore.

Per nasconderla ho fatto tanto male a me stessa reprimendola e, con l’aiuto degli altri, ho imparato piano piano ad ascoltarla, a rispettarmi e accettare i miei difetti.

Dopo tanti anni, sento che mi posso incontrare e quando sento che smetto di sentire gioia di essere ME, di perdermi, mi ricordo della mia corazza e la ringrazio e oggi più di prima posso sorridere e aprire il mio respiro nonostante la mia mascella ancora molto bloccata e il mio cuore ha spesso bisogno di essere protetto.

Vivere incapsulati protegge da se stessi e dagli altri, ma gli altri restano un pericolo se non impariamo a STARE di fronte loro tenendo per mano le nostre parti che ci piacciono meno.

Quando si diventa consapevole la prima cosa che si scopre è il motivo per cui si è rimasti

nell’inconsapevolezza per tanti anni.

Essere consapevoli significa che si deve davvero sentire quello che si sente, una cosa spesso dolorosa che fa constatare la propria vulnerabilità.

Se comprendiamo le conseguenze più profonde del lasciarci trascinare dalle emozioni, non ci permettiamo più di agire in modi da arrecare sofferenza al prossimo.

Più una creatura umana è stata abusata, manipolata, più ha subito ricatti emotivi e accuse, gli abusi di potere, l’ipocrisia, l’ironia svalutante, il paragone, il sarcasmo, la solitudine, i silenzi pesanti, la mancanza di contatto fisico, la freddezza emotiva, l’assenza di sostegno – più ha dovuto formare le difese per allontanare ogni tipo di ricordo doloroso e sentimenti collegati a questi momenti. Le nostre difese che ci hanno aiutato e sono la prova della forza interiore che abbiamo.

Possiamo riconoscere quali emozioni e quali bisogni

abbiamo ‘sotto’ la rabbia, sotto il comportamento compulsivo o sotto la depressione.

Possiamo riconoscere la fatica di non essere quelli che la nostra anima vuole che SIAMO.

Le soluzioni per essere integri e saldi è dentro di noi.

E se reagiamo con la rabbia alle situazioni esterni è perché si risveglia dentro di noi qualcosa.

Qualcosa che va guardato, accolto e abbracciato.

E l’energia della rabbia possiamo usare per AFFERMARE se stessi e non più per lottare contro la vita.

Olga De Bacco

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