La libertà implica la responsabilità

libertà dell'essere

La libertà implica la responsabilità

La libertà implica la responsabilità o “perché non mi piace parlare dei metodi, teorie o metodologie”.

Quando ci appoggiamo troppo ai metodi perdiamo connessione con la nostra mente e con il nostro cuore.

Ogni metodo o teoria ci aiutano a dare la voce alla nostra creatività, intuizione, saggezza o esperienza di vita. Non nego che appoggiarsi a qualcosa di esterno per esprimersi o per costruire una opinione ha una sua validità. Tuttavvia, la libertà sta nel sviluppare il proprio pensiero critico usando il sapere o conoscenza. Le paure più grande nascono quando ci manca la sicurezza interiore, la capacità di ascoltare le sensazioni, il cuore e non è la mancanza del “sapere”. 

Ci scrive con una saggezza molto raffinata Aldo Carotenuto: 

“Quanto più si è insicuri di ciò che si fa, tanto più ci si aggrappa a dettami autoritari, e si considerano ipotesi teoriche alla stregua di dogmi.

Debbo anche dire che quando incontro qualcuno che si professa adleriano, freudiano o junghiano, il mio primo impulso è di condolermi con lui per il luttuoso evento, la dolorosa perdita della libertà e dell’autonomia nell’affrontare il rapporto col paziente; non lo faccio, unicamente perché mi rendo conto che per lui quella “perdita” forse rappresenta la liberazione da un peso.

La libertà è difficile!”, mi diceva un mio paziente torcendosi le mani tormentato. E io non potevo che rispondergli “Lo so! Non tanto da conquistare, quanto da ‘gestire’! Comporta nientemeno che la ‘responsabilità’!”. 

Non è un caso che tutte le teorie che scientemente o no deresponsabilizzano il singolo, siano sempre state accolte dai singoli a braccia aperte, con sollievo e gratitudine – dall’ereditarietà della “vocazione al male” alla responsabilità della pressione ambientale. 

Però mi chiedo come diavolo farà uno psicoterapeuta ad aiutare il paziente, ad assumersi la responsabilità della propria esistenza, quando lui per primo ha delegato a una “autorità superiore” la responsabilità della propria condotta terapeutica.»  Aldo Carotenuto “La mia vita per l’inconscio” ( 1996), Di Renzo Editore, p.43

Come professionista nel ambito di sviluppo personale e nelle relazioni d’aiuto, mi chiedo tutti i giorni: “Come sarebbe la vita di un individuo se lui potesse prendere più responsabilità per la sua esistenza”….

Se tu vuoi esplorare la possibilità di prendere in mano la tua vita, contattami e ti risponderò entro due giorni lavorativi.