IL PARAGONE E’ UN VELENO

libertà dell'essere

IL PARAGONE E’ UN VELENO


Mancanza di energia.
Incapacità di lasciar andare.
Rimugini mentali
Assenza di sogni.
Anedonia.

Sono tutti i segnali della mancanza di vitalità a livello energetico, di motivazione a livello mentale, di conoscenza di se stesso a livello psichico.

Quando muoiono sogni e desideri – muore vitalità.
I sogni muoiono quando non riesci sentire e ascoltare il tuo cuore.
Il cuore si chiude per la paura di essere ferito.
Per la stessa ragione non puoi essere te stesso.
Se non puoi esprimere te stesso stai tradendo la tua natura, sei teso, respiri male e pensi tanto.

Quando abbandoniamo ogni finzione scompaiono le tensioni emotivi e psichici e al posto loro arriva una sensazione di vuoto.
E’ un vuoto radicato nella pienezza di chi sei,
è uno spazio per accogliere le esperienze nuove…

Quando facciamo pace con i nostri limiti abbandoniamo
l’assillo di voler essere qualcun altro o come l’altro.

Abbandona il tuo desiderio di assomigliare a Lui, a Lei, a Loro.
Smetti di alimentare qualsiasi competizione,
lascia perdere qualsiasi confronto e abbracci la tua diversità.

So che non è facile.
Ci hanno paragonato e abbiamo imparato a paragonarsi.
Il paragone è un veleno.
Il confronto offre le possibilità,
il paragone toglie le risorse.

Nessun altro ha sentito quello che hai sentito tu,
Nessun altro ha mai provato stare in una situazione nella quale ti sei trovato tu.
Nessun altro ha perso quanto hai perso tu.
Nessun altro sarà mai simile a te.

Quando sarai il primo ad amare la tua unicità ti passerà qualsiasi voglia di essere meglio degli altri o come loro.
Quando guarderai gli altri con la curiosità negli occhi scoprirai che anche ciascuno di loro è l’unico.

L’unicità è una qualità comune a ogni essere vivente.
Purtroppo questa unicità non è stata accolta da chi ti ha accudito mentre crescevi.

Prima ti hanno fatto capire in modo implicito o esplicito che non andavi bene, dopo ti cercavano ‘raddrizzare’ dicendoti che devi essere efficace, capace, veloce, attento, determinato, ecc..

Dare fine ai paragoni è un impegno di abbandonare lo stato di schiavitù.

Nel momento in cui inizi a fare paragoni, sei schiavo del tuo ego difensivo.

Come il primo passo, impegnati a non paragonarti a nessuno.
Inizia a godere ciò che sei.
Sia presente nei momenti che la vita ti mette in disposizione.
Affronta la voce che ti giudica.

Ogni volta che ti paragoni entri in una trappola mentale, rimugini e non vivi il presente.

Durante le sedute di terapia quasi sempre emergono gli eventi del passato di svalutazione e umiliazione.
Chi è abituato a paragonarsi ha imparato a svalutare i propri traguardi e i risultati, se stesso e gli altri, corre avanti nella vita senza respiro, non riesce proporre una sua qualità in modo autentico, si blocca di fronte le opportunità.

Paragonarsi chiama in causa il futuro.
Paragonarsi porta con sé la violenza contro se stessi o contro gli altri.
A questo punto inizi a lottare per non sentire dolore.
Inizi a competere con la forza della sfida. La sfida svela paura.
Diventi ostile. L’ostilità svela la mancanza di maturità.
Gli obiettivi si raggiungono con la lotta e non con la mente creativa e il cuore.

L’energia della lotta prosciuga. Questo è la ragione principale dell’assenza della gioia per il successo raggiunto (lo svuotamento “post” successo).

La vita non è qualcosa di simile a una merce.
La vita non è un campo di battaglia, competizione o lotta.
E’ un posto per esprimere vitalità, potenza e forza.

Quando muoiono desideri e sogni, muore vitalità e il sentimento dell’autentica voglia di vivere.

Il paragone è un surrogato che sostituisce la spinta verso la vita.
Il paragone ha l’energia della rabbia repressa, dell’aggressività passiva…
Il paragone è distruttivo per il tuo nucleo vitale.
Prendi una decisione.

Olga De Bacco

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